Formazione e sostenibilità: un impegno ineludibile per le aziende che vogliono restare competitive

da Redazione | 14 Ottobre 2022 | Direction |

Ogni organizzazione struttura e decide il percorso formativo dei propri dipendenti a seconda della vision e della cultura aziendale, degli obiettivi a medio e lungo termine dei dipendenti e naturalmente dei contenuti che reputa prioritari per l’azione formativa.

Al giorno d’oggi le tematiche ambientali e “green” sono sempre più importanti, non solo a livello di impegno dei singoli, ma anche e soprattutto per quanto riguarda le aziende.

Peraltro, se per alcune organizzazioni le politiche di sostenibilità ambientale e i principi green possono essere obiettivi secondari, per altre ricoprono un’importanza primaria e sono parte integrante della cultura organizzativa. Questo accade, per esempio, con tutte le realtà che si sono poste come obiettivo la neutralità climatica entro il 2030. Un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario, che può richiedere un cambiamento anche profondo delle abitudini di comportamento dei dipendenti. Tali cambiamenti, però, richiedono una forte motivazione perché andranno spesso a scardinare abitudini consolidate . È qui che la dimensione formativa entra in gioco. Una delle principali sfide consiste nel fatto che l’orizzonte temporale di riferimento non è a breve termine.

A differenza dell’apprendimento di una qualsiasi skill, quando si parla di sostenibilità ambientale non vedremo i risultati delle nostre azioni nel breve, ma nel lungo termine. E se alcuni risultati possono essere quantificati in maniera relativamente semplice (per esempio le tonnellate di CO2 risparmiate o compensate) un comportamento che non produce effetti immediatamente tangibili è senza dubbio più difficile da mantenere nel tempo.

Inoltre, quando si parla di queste tematiche, è la sfera emotiva che entra in gioco e svolge un ruolo rilevante: il successo di un’azione formativa si misura quindi, ancora prima che nelle azioni, nella condivisione a livello profondo dei valori su cui l’azienda decide di puntare.

Per tutte le ragioni analizzate, è auspicabile che la formazione su tematiche etiche, ambientali e green venga svolta in presenza e non online, una modalità spesso utile, ma che nello specifico caso mancherebbe di sviluppare il livello di coinvolgimento adeguato. E infatti, spesso, nelle grandi aziende, la formazione in materia di sostenibilità viene non solo mantenuta in aula, ma spesso affidata più volentieri a professionisti esperti interni all’organizzazione piuttosto che a consulenti esterni. Se una scelta del genere è senza dubbio funzionale per far capire quanto il tema sia sensibile per l’azienda, d’altro canto, proprio perché la rilevanza del tema non si limita alle mura dell’azienda ma coinvolge di fatto l’intera società, è auspicabile che i contenuti formativi risultino di vasto respiro e mostrino l’impatto delle azioni del singolo contestualizzandole in un panorama globale.

Infine, un altro aspetto fondamentale è che la formazione sia un processo continuo. Un intervento formativo una tantum, infatti, non può risultare efficace perché le best practice in questo campo sono in continua evoluzione e perché la motivazione dei dipendenti non può essere creata con un intervento isolato. E a proposito di motivazione, l’impegno ambientale delle aziende inizia anche a essere un elemento che le rende attrattive per i talenti, in particolare per le giovani generazioni, consce del fatto che il problema sia ormai ineludibile.

condividi l’articolo