Hard & soft skill: quali sono le competenze per il lavoro del futuro?

da Redazione | 27 Febbraio 2023 | Direction |

Con un mercato del lavoro in continua e veloce evoluzione, i lavoratori sono obbligati ad acquisire nuove competenze e skill e ad aggiornarsi in maniera costante, se vogliono restare competitivi.

Secondo il World Economic Forum, infatti, uno dei driver che deciderà la direzione in cui il mondo del lavoro si evolverà è senza dubbio la spinta dell’automazione. A questo proposito si prevede che entro il 2025 si perderanno 85 milioni di posti di lavoro, ma se ne creeranno ben 97 milioni di nuovi, che richiederanno naturalmente competenze adeguate per gestire al meglio la sempre più stretta interrelazione uomo-macchina.

Automazione, sicurezza, innovazione: queste le aree delle nuove competenze

A livello di hard skill, saranno fondamentali le competenze in ambito digitale – come il web development, il digital marketing, l’analisi dei dati e la conoscenza delle tecnologie di sicurezza informatica. In generale, tutte le competenze legate all’innovazione avranno un ruolo determinante per un percorso di carriera di successo; qui vogliamo sottolineare la particolare attualità di quelle che interessano la sostenibilità ambientale e la transizione energetica (senza dimenticare le lingue straniere, un’abilità che non smette di essere attuale).

Pensiero analitico, apprendimento attivo e problem solving, il podio delle soft skill

A livello di soft skill, invece, il Forum mette in evidenza l’importanza del pensiero analitico, inteso come abilità di pensare in maniera dettagliata, approfondita e sistematica per risolvere problemi.  Anche l’apprendimento attivo, cioè la volontà di essere coinvolti attivamente in un processo di formazione con lo scopo di “costruire conoscenze”, è una skill importante in un contesto altamente mutevole, così come la capacità di analizzare e risolvere problemi complessi.

Pensiero critico, leadership e resilienza

Tra le altre soft skill più importanti messe in luce dal Forum c’è inoltre il pensiero critico,  cioè la capacità di valutare diverse situazioni e svolgere le mansioni senza l’aiuto di una costante supervisione.

La creatività, la capacità di leadership, lo spirito di iniziativa e l’originalità sono infine altre skill su cui sarà necessario lavorare, così come la resilienza, la capacità di gestione dello stress e la flessibilità.

L’importanza delle soft skill

Se è vero che le soft skill sono più difficili da apprendere attraverso i metodi tradizionali, è comunque possibile allenarle e coltivarle con percorsi formativi ad hoc. Per capire la loro importanza, basti citare una ricerca di LinkedIn su un campione di 5000 lavoratori da cui emerge che l’80% degli intervistati afferma che le soft skill sono sempre più importanti per il successo aziendale, e addirittura l’89% evidenzia una mancanza di competenze trasversali o soft skill come caratteristiche dei peggiori dipendenti della propria organizzazione.

Autoanalisi e interventi formativi mirati

Riconoscere le aree di miglioramento è senza dubbio il primo passo da fare per migliorare le proprie soft skill, sarà così possibile pensare a interventi formativi mirati che possono richiedere la presenza di un coach, o lavori di gruppo guidati che evidenzino dinamiche funzionali e disfunzionali che si generano quotidianamente per capire le modalità di risposta più efficaci a situazioni inevitabilmente complesse.

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