La formazione blended come elemento strategico e le persone al centro

da Redazione | 24 Luglio 2023 | Learning |

Se è quasi banale affermare che la pandemia ha accelerato la fruizione dei corsi di formazione in modalità online, non lo è altrettanto guardare più attentamente a come si è evoluto il ruolo di questi ultimi negli anni, a fronte di un mercato che deve fare i conti sempre più con condizioni generali di incertezza.

A fronte di un’attenta analisi possiamo dire che, almeno per quanto riguarda le aziende più competitive, il ruolo della formazione passa da quello tradizionale di mezzo finalizzato allo sviluppo e all’aggiornamento delle competenze a vero e proprio strumento di applicazione dell’indirizzo strategico dell’impresa. Un cambiamento importante, che necessariamente impone una revisione delle modalità di erogazione e di fruizione degli interventi formativi.

Si scrive blended, si legge personalizzata

In un’ottica di valorizzazione del capitale umano, è fondamentale che la formazione sia progettata tenendo conto delle esigenze del singolo lavoratore. In questa prospettiva i modelli di apprendimento blended – che uniscono cioè la tradizionale formazione in aula a quella online – si rivelano particolarmente utili per costruire percorsi formativi personalizzati, attenti alla cultura aziendale nella quale si inseriscono e più integrati nel tessuto della vita aziendale. E in effetti, una caratteristica peculiare della formazione blended è proprio quella di essere “asincrona”: invece della classica erogazione per tutti nello stesso momento, essa permette la fruizione nel momento migliore per il singolo.

La formazione per innescare cambiamenti culturali

Secondo il primo rapporto della Corporate Education Community (Rapporto CEC 2021) del Politecnico di Milano, oggi il 64% delle imprese sostiene di usare la formazione per innescare dei cambiamenti culturali nei propri dipendenti, il 47,7% per creare un effetto motivazionale e il 56,3% per attrarre e trattenere talenti.

Il medesimo rapporto sostiene inoltre che anche il numero di persone che all’interno delle aziende si occupano di formazione è cresciuto: nel 2019 si calcolava un “equivalente a tempo pieno” (Fte) di circa sette per azienda, nel 2020 questo valore è cresciuto fino a 8,4 Fte. Un cambiamento significativo, che può essere anche – almeno in parte – frutto delle competenze necessarie a implementare le sessioni formative online, come si diceva sempre più richieste.

A scuola di trasformazione digitale

Del resto, tra le competenze più richieste oggi dalle aziende c’è proprio il fatto di saper lavorare in un contesto interamente digitale o ibrido e, tra le tematiche principali sui verterà la formazione nel prossimo futuro, il gradino più alto del podio è occupato dalla trasformazione digitale: non stupisce quindi che anche l’apprendimento avvenga con modalità diverse da quelle tradizionali, aiutando il lavoratore a sviluppare le competenze richieste attraverso una serie di esperienze strutturate in maniera ibrida o blended.

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